samedi 29 décembre 2012

Ce qu’on a aimé (et loupé) en 2012 (musique)

On touche à la fin de cette année 2012…et, puisque de toute évidence il n’y a pas eu de fin du monde, on peut profiter de quelques jours de congé…du moins, si on n’est pas (comme moi) coincés à la maison par le rhume, l’asthme et toute la compagnie! 

Cependant, même du fond du canapé on peut se divertir. En effet, la fin du mois de décembre est la période idéale pour faire le bilan des sorties d’albums de l’année et décider de ce qu’on sauve et de ce qu’on balance. 

samedi 15 décembre 2012

20 ans et toutes ses dents

Cette semaine, le théâtre de Beausobre à Morges a accueilli les premières représentations du nouveau spectacle du talentueux comédien suisse Joseph Gorgoni. Comme d’habitude il incarnait le personnage de Marie-Thérèse Porchet, qui fête ses 20 ans de carrière (il existe depuis 1993)…et bien évidemment on est allé le voir hier soir – en bravant la pluie battante et le froid!

dimanche 9 décembre 2012

La zone d’inconfort

J’ai beaucoup aimé les romans “Les corrections” (2001) et “Freedom” (2010) du brillant écrivain américain contemporain Jonathan Franzen. Tous les deux n’ont pas encore eu droit à des éloges ici, même si je suis convaincue qu’il s’agit de deux parmi les plus beaux romans de la littérature contemporaine, et qu’ils deviendront des classiques (je manque de temps, comme toujours). En attendant ça j’ai lu un troisième ouvrage de cet auteur: “La zone d’inconfort”.

dimanche 2 décembre 2012

Le caveau de famille

Avant mon voyage en Italie j’ai fait un tour à la Fnac pour voir qu’est-ce que je pouvais me procurer comme agréable lecture pour me tenir compagnie dans ce voyage. Parmi les ouvrages qui ont retenu mon attention…ta-dam: la suite de “Le mec de la tombe d’à côté”! Bien évidemment, je ne pouvais pas ne pas l’acheter! Sourire (à l’état de sa couverture, vous voyez qu’il a voyagé avec moi!)

Primarie del PD: i brogli iniziano ancora prima dei voti ?!*

* Versione in francese nel post precedente.. Questo testo dimostra, tra l’altro, che (1) contrariamente al buon vino una parte della sinistra italiana non migliora col passar del tempo e (2) l’UMP francese non è assolutamente l’unico partito ad avere avuto dei problemi  durante le primarie – ma almeno all’UMP i problemi riguardano solo i capi.

Questa settimana la vita politica italiana è stata dominata dalle primarie del Partito Démocratico. Visto che le idee di Matteo Renzi ci piacciono molto e che non avevamo potuto registrarci prima (a causa del lavoro per me e della salute per lei), io e una mia amica che vive in Italia abbiamo deciso di provare a registrarci per votare almeno al secondo turno. 

Mi direte: “Facile! Un partito “démocratico” dovrebbe incoraggiare la partecipazione di tutti i suoi elettori, ha dovuto essere una passeggiata!” Ebbene, perdete le vostre illusioni.

Come scoprirete leggendo questo post, è stata una via crucis e il partito ha dimostrato di essere bloccato, burocratizzato e controllato da una nomenklatura simile a quella dei vecchi comunisti. Insomma, molto poco “démocratico”.

Per me, non c'è stato niente da fare: il sito internet per l'iscrizione degli italiani all'estero è restato bloccato al 20 novembre, e così i ritardatari sono stati esclusi di fatto dalla possibilità di votare al secondo turno, 

Per gli italiani "in patria" è stato un po' diverso. All'inizio la nomenklatura ha negato in blocco e su tutti i mass media che si potesse votare al secondo turno. Poi si è scoperto che si sarebbe potuto votare, ma a patto di fornire una "giustificatione" tra il 29 e il 30 novembre. Si si, avete capito bene, una giustificazione comme alle scuole elementari (a dir poco ridicolo...). Visto che la maggior  parte delle persone lavoravano e non avevano il tempo di recarsi personalmente ai comitati provinciali del partito (già detto così fa pensare ai vecchi partiti del tempo andato) per presentare la giustificatione, gli si poteva anche inviare un'e-mail "scusandosi" di non essersi iscritti prima. 
Il sito domenicavoto.it (creato dalla squadra di Matteo Renzi) facilitava di molto questo invio, permettendo di creare una mail-tipo che specificava perché non ci si era potuti iscrivere prima. 

La mia amica ha quindi colto l'occasione al volo e, attraverso il sito domenicavoto.it, ha mandato una mail al comitato provinciale di Sassari (giusto per non nominarlo) chiedendo di essere iscritta per il secondo turno ed evocando dei "motivi di salute" come giustificazione. 

Visto che non aveva ricevuto nessuna risposta, mi ha chiesto di dare un'occhiata alla sua casella di posta elettronica. In questo modo ho potuto constatare che la sua e-mail era stata rifiutata dal server di posta entrante del partito. A questo punto l'ho chiamata e le ho detto di andare comunique al seggio l'indomani (cioè oggi, domenica), per provare a spiegare la situazione in quella sede. 

Siccome questa storia di e-mail mi sembrava troppo strana, ho chiamato il comitato provinciale di Sassari e per semplificare le cose mi son fatta passare per lei (tra amiche lo si può fare!). Quello che segue è il riassunto della conversazione tra me e la persona che ha risposto al telefono. 

Prima di tutto, ho dovuto rinviare la notifica di “Mail delivery failed” a un altro indirizzo mail. Prima si è cercato di dare le colpe a me (ha mandato l'e-mail in ritardo?) e al mio provider (è il suo server che non funziona?), poi la signora si è dovuta piegare all'evidenza che era stato il loro server a respingere la mia mail. 

A questo punto, ho chiesto se avrei potuto votare lo stesso, visto che era colpa loro se la mia e-mail non era stata ricevuta. Mi è stato risposto che no, visto che ero in ritardo. Ho chiesto come fosse possibile. Mi è stato risposto che ad ogni maniera la mia mail non era soddisfacente e sarebbe stata rifiutata perché non era abbastanza precisa.

Ho chiesto in cosa l'e-mail fosse vaga. Mi è stato detto che avrei dovuto menzionare esattamente la mia patologia. Ho risposto che esiste la privacy e che non me ne vado in giro a raccontare tutti i miei malanni alla gente.

In seguito, mi è stato detto che ad ogni modo il comitato provinciale di Sarrari ha ricevuto più di 500 e-mails aventi tutte la stessa struttura (cioè quella creata attraverso lo script del sito domenicavoto.it) e che sono state tutte respinte per principio e senza inviare alcuna notifica ai loro mittenti. 

Ho chiesto perché. Mi è sttao detto che erano troppo simili. Ho risposto che non si trattava di un concorso di scrittura. 

Mi è stato detto che se avessi veramente voluto votare mi sarei iscritta prima. Ho risposto che (1) la mia telefonata era già un indice del fatto che volessi veramente votare e (2) era inammissibile che in più mi si facesse la morale. Mi è stato risposto che avevo rinunciato al diritto alla privacy firmando il "manifesto dell'elettore". Ho risposto che non c'era nessun rapporto tra le due cose, e che la salute è qualcosa di diverso. 

Ho chiesto di nuovo perché le e-mail fossero state respinte. Ho precisato che il partito mi sembrava molto burocratico e molto poco democratico. Mi è stto risposto che io e tutti gli atri che avevano inviato le e-mail volevamo disturbare il partito e che eravamo in malafede, Mi è sttao chiiuso il telefono in faccia. 

A questo punto, ho richiamato la mia amica. Le ho raccontato di questa telefonata. Mi ha detto che non proverà nemmeno ad andare al seggio e che non voterà mai più per il Partito Democratico. Le ho fatto i complimenti per aver risparmiato due euro (il contributo chiesto per partecipare al voto) e le ho consigliato di usarli per giocare al lotto, è più probabile vincere al lotto che tirar fuori qualcosa di buono da questo partito. 

Questo aneddoto vi informa del fatto che sembrano esserci stati brogli (e, se non brogli, decisioni poco trasparenti) almeno nella sezione di Sassari. Personalmente, sono disgustata dal Partito Democratico e, se Matteo Renzi non vince (cambiando, si spera, un bel po' di cosette), non lo seguirò più ne da vicino nè da lontano.

PS. É di ieri in tarda serata la notizia che su almeno 128.133 richieste di voto solo 7094 sono state accettate. Non si tratta quindi di un caso isolato.

Per il momento, mi accontento della citazione di Simon & Garfunkel: “Laugh about it, shout about it when you’ve got to choose…anyway you look at it you loose”. 

Quand les fraudes commencent avant les votes (élections primaires du Parti démocrate italien)

* Version en italien dans le post suivant. Ce texte démontre entre autres que (1) contrairement au bon vin, une partie de la gauche italienne ne s'améliore pas avec le temps et (2) l’UMP n'est pas du tout le seul parti à avoir des problèmes pendant les primaires - mais au moins à l’UMP les problèmes ne concernent que les chefs.

Cette semaine la vie politique italienne a été dominée par les élections primaires du Parti Démocrate. Puisque les idées de Matteo Renzi nous plaisent beaucoup, et que nous n’avions pas pu nous enregistrer avant (à cause du travail pour moi et de la santé pour elle), moi-même et une amie à moi qui vit en Italie avons décidé d’essayer de nous inscrire pour voter au moins au deuxième tour.

Vous allez dire: “Facile! Un parti “démocratique” devrait encourager la participation de tous ses électeurs, ça a du être simple comme une promenade!” Et bien, laissez tomber vos illusions.

Comme vous allez découvrir en lisant ce post, on a traversé un chemin de croix, et le parti a démontré d’être bloqué, bureaucratisé et contrôlé par une nomenklature semblable à celle des anciens communistes. En somme, très peu “démocratique”.

Pour moi, il n’y a eu rien à faire: le site internet pour l’inscription des italiens à l’étranger est resté bloqué au 20 novembre, et ainsi il a exclu de fait les retardataires de la possibilité de voter au deuxième tour.

Pour les italiens “en Italie” cela a été un peu différent. Au début, la nomenklatura a démenti en bloc et sur tous les médias qu’on pouvait voter au deuxième tour. Puis on a découvert qu’on aurait pu participer, mais en fournissant une “justification” de l’absence entre le 29 et le 30 novembre. Oui oui, vous avez bien compris, il fallait fournir une justification de l’absence comme à l’école primaire (heureusement que le ridicule ne tue pas…). Puisque la plupart des gens travaillaient et n’avaient pas le temps de se rendre personnellement aux comités provinciaux du parti (et déjà dit comme ça, ça fait penser aux anciens partis, ceux de la vieille époque) pour présenter la justification, on pouvait aussi leur envoyer un e-mail en “s’excusant” de ne pas s’être inscrits avant. Le site domenicavoto.it (créé par l’équipe de Matteo Renzi) facilitait beaucoup cet envoi, car il permettait de créer un e-mail-type en spécifiant pour quelle raison on n’avait pas pu s’inscrire avant.

Mon amie a donc profité de l’occasion et, à travers le site domenicavoto.it elle a envoyé un mail au comité provincial de Sassari (pour ne pas le nommer) en demandant d’être inscrite pour le second tour et en mentionnant des “problèmes de santé” dans sa justification. Puisqu’elle n’avait reçu aucune réponse, elle m’a demandé de jeter un œil à sa boite mail. Ainsi j’ai pu constater que son e-mail avait été rejeté par le serveur du courrier entrant du parti. A ce point je l’ai appelée et je lui ai dit d’aller tout de même au bureau de vote le lendemain (soit aujourd’hui, dimanche), pour essayer d’expliquer la situation là-bas.

Puisque cette histoire d’e-mail me semblait trop bizarre, j’ai appelé le comité provincial de Sassari et pour simplifier les choses je me suis faite passer pour elle (entre amies, on peut le faire!). Ce qui suit est le résumé de ma conversation avec la personne qui a répondu au téléphone.

Tout d’abord, j’ai du renvoyer la notification de “Mail delivery failed” à une autre adresse e-mail. Là, on a tout d’abord cherché à jeter la faute sur moi (vous avez envoyé le courriel en retard?) et à mon provider (c’est votre serveur qui ne marche pas?), puis la dame a du se plier à l’évidence que c’était leur serveur qui avait rejeté mon courriel.

A ce moment-là, j’ai demandé si j’aurais pu voter quand même, puisque c’était de leur faute si mon mail n’avait pas été reçu. On m’a répondu que non, puisque j’étais en retard. J’ai demandé comment c’était possible. On m’a répondu qu’en tout cas mon e-mail n’était pas satisfaisant et il aurait été rejeté car il n’était pas assez précis.

J’ai demandé en quoi l’e-mail n’était pas précis. On m’a dit que j’aurais du mentionner exactement ma pathologie. J’ai répondu qu’on a droit à la vie privée, et que je ne me balade pas en racontant tous mes problèmes de santé à la terre entière.

Par la suite, on m’a dit que de toute manière le comité provincial de Sassari a reçu plus de 500 e-mails ayant la même stucture (c’est-à-dire celle créée à travers le script du site domenicavoto.it) et qu’ils ont été tous rejetés par principe et sans envoyer aucune notification négative à leurs expéditeurs.

J’ai demandé pourquoi. On m’a dit qu’ils étaient trop semblables. J’ai répondu qu’il ne s’agissait pas d’un concours d’écriture.

On m’a dit que si j’avais vraiment voulu voter je me serais inscrite avant. J’ai répondu que (1) mon appel téléphonique était déjà un indice du fait que je voulais vraiment voter et (2) c’était inadmissible qu’en plus on me fasse la leçon. On m’a répondu que j’avais déjà abandonné mon droit à la vie privée en signant le “manifeste” de l’électeur. J’ai répondu qu’il n’y avait aucun rapport, et que la santé c’est quelque chose de différent.

J’ai redemandé pourquoi les e-mails avaient été rejetés. J’ai précisé que le parti me semblait très bureaucratique et très peu démocratique. On m’a répondu que moi et toutes les personnes qui avaient envoyé ces mails nous voulions déranger le parti et que nous étions des personnes de mauvaise foi. On m’a raccroché au nez.

A ce point, j’ai rappelé mon amie. Je lui ai raconté de ce coup de fil. Elle m’a dit qu’elle ne va même pas essayer de se rendre au bureau de vote et qu’elle ne votera plus jamais pour le Parti Démocrate. Je l’ai félicitée pour avoir épargné deux euros (la contribution demandée pour participer au vote) et je lui ai conseillé de les utiliser pour jouer au loto, c’est encore plus probable de gagner au loto que de sortir quelque chose de bon de ce parti.

Cette anecdote vous informe du fait qu’il semble y avoir eu des fraudes (ou, si ce n’est des fraudes, des décisions peu transparentes) du moins dans la section de Sassari. Personnellement, je suis dégoutée par le Parti Démocrate et, si Matteo Renzi ne gagne pas (en changeant, on l’espère, pas mal de trucs), je ne le suivrai plus ni de près ni de loin.

P.S.: Hier soir on a eu la nouvelle que sur au moins 128.133 demandes d'inscription reçues par le parti seul 7094 ont été acceptées. Il ne s'agit donc pas d'un cas isolé.

Pour l’instant, je me contente de la citation de Simon & Garfunkel: “Laugh about it, shout about it when you’ve got to choose…anyway you look at it you loose”. Bonne route!