samedi 29 décembre 2012

Ce qu’on a aimé (et loupé) en 2012 (musique)

On touche à la fin de cette année 2012…et, puisque de toute évidence il n’y a pas eu de fin du monde, on peut profiter de quelques jours de congé…du moins, si on n’est pas (comme moi) coincés à la maison par le rhume, l’asthme et toute la compagnie! 

Cependant, même du fond du canapé on peut se divertir. En effet, la fin du mois de décembre est la période idéale pour faire le bilan des sorties d’albums de l’année et décider de ce qu’on sauve et de ce qu’on balance. 

samedi 15 décembre 2012

20 ans et toutes ses dents

Cette semaine, le théâtre de Beausobre à Morges a accueilli les premières représentations du nouveau spectacle du talentueux comédien suisse Joseph Gorgoni. Comme d’habitude il incarnait le personnage de Marie-Thérèse Porchet, qui fête ses 20 ans de carrière (il existe depuis 1993)…et bien évidemment on est allé le voir hier soir – en bravant la pluie battante et le froid!

dimanche 9 décembre 2012

La zone d’inconfort

J’ai beaucoup aimé les romans “Les corrections” (2001) et “Freedom” (2010) du brillant écrivain américain contemporain Jonathan Franzen. Tous les deux n’ont pas encore eu droit à des éloges ici, même si je suis convaincue qu’il s’agit de deux parmi les plus beaux romans de la littérature contemporaine, et qu’ils deviendront des classiques (je manque de temps, comme toujours). En attendant ça j’ai lu un troisième ouvrage de cet auteur: “La zone d’inconfort”.

dimanche 2 décembre 2012

Le caveau de famille

Avant mon voyage en Italie j’ai fait un tour à la Fnac pour voir qu’est-ce que je pouvais me procurer comme agréable lecture pour me tenir compagnie dans ce voyage. Parmi les ouvrages qui ont retenu mon attention…ta-dam: la suite de “Le mec de la tombe d’à côté”! Bien évidemment, je ne pouvais pas ne pas l’acheter! Sourire (à l’état de sa couverture, vous voyez qu’il a voyagé avec moi!)

Primarie del PD: i brogli iniziano ancora prima dei voti ?!*

* Versione in francese nel post precedente.. Questo testo dimostra, tra l’altro, che (1) contrariamente al buon vino una parte della sinistra italiana non migliora col passar del tempo e (2) l’UMP francese non è assolutamente l’unico partito ad avere avuto dei problemi  durante le primarie – ma almeno all’UMP i problemi riguardano solo i capi.

Questa settimana la vita politica italiana è stata dominata dalle primarie del Partito Démocratico. Visto che le idee di Matteo Renzi ci piacciono molto e che non avevamo potuto registrarci prima (a causa del lavoro per me e della salute per lei), io e una mia amica che vive in Italia abbiamo deciso di provare a registrarci per votare almeno al secondo turno. 

Mi direte: “Facile! Un partito “démocratico” dovrebbe incoraggiare la partecipazione di tutti i suoi elettori, ha dovuto essere una passeggiata!” Ebbene, perdete le vostre illusioni.

Come scoprirete leggendo questo post, è stata una via crucis e il partito ha dimostrato di essere bloccato, burocratizzato e controllato da una nomenklatura simile a quella dei vecchi comunisti. Insomma, molto poco “démocratico”.

Per me, non c'è stato niente da fare: il sito internet per l'iscrizione degli italiani all'estero è restato bloccato al 20 novembre, e così i ritardatari sono stati esclusi di fatto dalla possibilità di votare al secondo turno, 

Per gli italiani "in patria" è stato un po' diverso. All'inizio la nomenklatura ha negato in blocco e su tutti i mass media che si potesse votare al secondo turno. Poi si è scoperto che si sarebbe potuto votare, ma a patto di fornire una "giustificatione" tra il 29 e il 30 novembre. Si si, avete capito bene, una giustificazione comme alle scuole elementari (a dir poco ridicolo...). Visto che la maggior  parte delle persone lavoravano e non avevano il tempo di recarsi personalmente ai comitati provinciali del partito (già detto così fa pensare ai vecchi partiti del tempo andato) per presentare la giustificatione, gli si poteva anche inviare un'e-mail "scusandosi" di non essersi iscritti prima. 
Il sito domenicavoto.it (creato dalla squadra di Matteo Renzi) facilitava di molto questo invio, permettendo di creare una mail-tipo che specificava perché non ci si era potuti iscrivere prima. 

La mia amica ha quindi colto l'occasione al volo e, attraverso il sito domenicavoto.it, ha mandato una mail al comitato provinciale di Sassari (giusto per non nominarlo) chiedendo di essere iscritta per il secondo turno ed evocando dei "motivi di salute" come giustificazione. 

Visto che non aveva ricevuto nessuna risposta, mi ha chiesto di dare un'occhiata alla sua casella di posta elettronica. In questo modo ho potuto constatare che la sua e-mail era stata rifiutata dal server di posta entrante del partito. A questo punto l'ho chiamata e le ho detto di andare comunique al seggio l'indomani (cioè oggi, domenica), per provare a spiegare la situazione in quella sede. 

Siccome questa storia di e-mail mi sembrava troppo strana, ho chiamato il comitato provinciale di Sassari e per semplificare le cose mi son fatta passare per lei (tra amiche lo si può fare!). Quello che segue è il riassunto della conversazione tra me e la persona che ha risposto al telefono. 

Prima di tutto, ho dovuto rinviare la notifica di “Mail delivery failed” a un altro indirizzo mail. Prima si è cercato di dare le colpe a me (ha mandato l'e-mail in ritardo?) e al mio provider (è il suo server che non funziona?), poi la signora si è dovuta piegare all'evidenza che era stato il loro server a respingere la mia mail. 

A questo punto, ho chiesto se avrei potuto votare lo stesso, visto che era colpa loro se la mia e-mail non era stata ricevuta. Mi è stato risposto che no, visto che ero in ritardo. Ho chiesto come fosse possibile. Mi è stato risposto che ad ogni maniera la mia mail non era soddisfacente e sarebbe stata rifiutata perché non era abbastanza precisa.

Ho chiesto in cosa l'e-mail fosse vaga. Mi è stato detto che avrei dovuto menzionare esattamente la mia patologia. Ho risposto che esiste la privacy e che non me ne vado in giro a raccontare tutti i miei malanni alla gente.

In seguito, mi è stato detto che ad ogni modo il comitato provinciale di Sarrari ha ricevuto più di 500 e-mails aventi tutte la stessa struttura (cioè quella creata attraverso lo script del sito domenicavoto.it) e che sono state tutte respinte per principio e senza inviare alcuna notifica ai loro mittenti. 

Ho chiesto perché. Mi è sttao detto che erano troppo simili. Ho risposto che non si trattava di un concorso di scrittura. 

Mi è stato detto che se avessi veramente voluto votare mi sarei iscritta prima. Ho risposto che (1) la mia telefonata era già un indice del fatto che volessi veramente votare e (2) era inammissibile che in più mi si facesse la morale. Mi è stato risposto che avevo rinunciato al diritto alla privacy firmando il "manifesto dell'elettore". Ho risposto che non c'era nessun rapporto tra le due cose, e che la salute è qualcosa di diverso. 

Ho chiesto di nuovo perché le e-mail fossero state respinte. Ho precisato che il partito mi sembrava molto burocratico e molto poco democratico. Mi è stto risposto che io e tutti gli atri che avevano inviato le e-mail volevamo disturbare il partito e che eravamo in malafede, Mi è sttao chiiuso il telefono in faccia. 

A questo punto, ho richiamato la mia amica. Le ho raccontato di questa telefonata. Mi ha detto che non proverà nemmeno ad andare al seggio e che non voterà mai più per il Partito Democratico. Le ho fatto i complimenti per aver risparmiato due euro (il contributo chiesto per partecipare al voto) e le ho consigliato di usarli per giocare al lotto, è più probabile vincere al lotto che tirar fuori qualcosa di buono da questo partito. 

Questo aneddoto vi informa del fatto che sembrano esserci stati brogli (e, se non brogli, decisioni poco trasparenti) almeno nella sezione di Sassari. Personalmente, sono disgustata dal Partito Democratico e, se Matteo Renzi non vince (cambiando, si spera, un bel po' di cosette), non lo seguirò più ne da vicino nè da lontano.

PS. É di ieri in tarda serata la notizia che su almeno 128.133 richieste di voto solo 7094 sono state accettate. Non si tratta quindi di un caso isolato.

Per il momento, mi accontento della citazione di Simon & Garfunkel: “Laugh about it, shout about it when you’ve got to choose…anyway you look at it you loose”. 

Quand les fraudes commencent avant les votes (élections primaires du Parti démocrate italien)

* Version en italien dans le post suivant. Ce texte démontre entre autres que (1) contrairement au bon vin, une partie de la gauche italienne ne s'améliore pas avec le temps et (2) l’UMP n'est pas du tout le seul parti à avoir des problèmes pendant les primaires - mais au moins à l’UMP les problèmes ne concernent que les chefs.

Cette semaine la vie politique italienne a été dominée par les élections primaires du Parti Démocrate. Puisque les idées de Matteo Renzi nous plaisent beaucoup, et que nous n’avions pas pu nous enregistrer avant (à cause du travail pour moi et de la santé pour elle), moi-même et une amie à moi qui vit en Italie avons décidé d’essayer de nous inscrire pour voter au moins au deuxième tour.

Vous allez dire: “Facile! Un parti “démocratique” devrait encourager la participation de tous ses électeurs, ça a du être simple comme une promenade!” Et bien, laissez tomber vos illusions.

Comme vous allez découvrir en lisant ce post, on a traversé un chemin de croix, et le parti a démontré d’être bloqué, bureaucratisé et contrôlé par une nomenklature semblable à celle des anciens communistes. En somme, très peu “démocratique”.

Pour moi, il n’y a eu rien à faire: le site internet pour l’inscription des italiens à l’étranger est resté bloqué au 20 novembre, et ainsi il a exclu de fait les retardataires de la possibilité de voter au deuxième tour.

Pour les italiens “en Italie” cela a été un peu différent. Au début, la nomenklatura a démenti en bloc et sur tous les médias qu’on pouvait voter au deuxième tour. Puis on a découvert qu’on aurait pu participer, mais en fournissant une “justification” de l’absence entre le 29 et le 30 novembre. Oui oui, vous avez bien compris, il fallait fournir une justification de l’absence comme à l’école primaire (heureusement que le ridicule ne tue pas…). Puisque la plupart des gens travaillaient et n’avaient pas le temps de se rendre personnellement aux comités provinciaux du parti (et déjà dit comme ça, ça fait penser aux anciens partis, ceux de la vieille époque) pour présenter la justification, on pouvait aussi leur envoyer un e-mail en “s’excusant” de ne pas s’être inscrits avant. Le site domenicavoto.it (créé par l’équipe de Matteo Renzi) facilitait beaucoup cet envoi, car il permettait de créer un e-mail-type en spécifiant pour quelle raison on n’avait pas pu s’inscrire avant.

Mon amie a donc profité de l’occasion et, à travers le site domenicavoto.it elle a envoyé un mail au comité provincial de Sassari (pour ne pas le nommer) en demandant d’être inscrite pour le second tour et en mentionnant des “problèmes de santé” dans sa justification. Puisqu’elle n’avait reçu aucune réponse, elle m’a demandé de jeter un œil à sa boite mail. Ainsi j’ai pu constater que son e-mail avait été rejeté par le serveur du courrier entrant du parti. A ce point je l’ai appelée et je lui ai dit d’aller tout de même au bureau de vote le lendemain (soit aujourd’hui, dimanche), pour essayer d’expliquer la situation là-bas.

Puisque cette histoire d’e-mail me semblait trop bizarre, j’ai appelé le comité provincial de Sassari et pour simplifier les choses je me suis faite passer pour elle (entre amies, on peut le faire!). Ce qui suit est le résumé de ma conversation avec la personne qui a répondu au téléphone.

Tout d’abord, j’ai du renvoyer la notification de “Mail delivery failed” à une autre adresse e-mail. Là, on a tout d’abord cherché à jeter la faute sur moi (vous avez envoyé le courriel en retard?) et à mon provider (c’est votre serveur qui ne marche pas?), puis la dame a du se plier à l’évidence que c’était leur serveur qui avait rejeté mon courriel.

A ce moment-là, j’ai demandé si j’aurais pu voter quand même, puisque c’était de leur faute si mon mail n’avait pas été reçu. On m’a répondu que non, puisque j’étais en retard. J’ai demandé comment c’était possible. On m’a répondu qu’en tout cas mon e-mail n’était pas satisfaisant et il aurait été rejeté car il n’était pas assez précis.

J’ai demandé en quoi l’e-mail n’était pas précis. On m’a dit que j’aurais du mentionner exactement ma pathologie. J’ai répondu qu’on a droit à la vie privée, et que je ne me balade pas en racontant tous mes problèmes de santé à la terre entière.

Par la suite, on m’a dit que de toute manière le comité provincial de Sassari a reçu plus de 500 e-mails ayant la même stucture (c’est-à-dire celle créée à travers le script du site domenicavoto.it) et qu’ils ont été tous rejetés par principe et sans envoyer aucune notification négative à leurs expéditeurs.

J’ai demandé pourquoi. On m’a dit qu’ils étaient trop semblables. J’ai répondu qu’il ne s’agissait pas d’un concours d’écriture.

On m’a dit que si j’avais vraiment voulu voter je me serais inscrite avant. J’ai répondu que (1) mon appel téléphonique était déjà un indice du fait que je voulais vraiment voter et (2) c’était inadmissible qu’en plus on me fasse la leçon. On m’a répondu que j’avais déjà abandonné mon droit à la vie privée en signant le “manifeste” de l’électeur. J’ai répondu qu’il n’y avait aucun rapport, et que la santé c’est quelque chose de différent.

J’ai redemandé pourquoi les e-mails avaient été rejetés. J’ai précisé que le parti me semblait très bureaucratique et très peu démocratique. On m’a répondu que moi et toutes les personnes qui avaient envoyé ces mails nous voulions déranger le parti et que nous étions des personnes de mauvaise foi. On m’a raccroché au nez.

A ce point, j’ai rappelé mon amie. Je lui ai raconté de ce coup de fil. Elle m’a dit qu’elle ne va même pas essayer de se rendre au bureau de vote et qu’elle ne votera plus jamais pour le Parti Démocrate. Je l’ai félicitée pour avoir épargné deux euros (la contribution demandée pour participer au vote) et je lui ai conseillé de les utiliser pour jouer au loto, c’est encore plus probable de gagner au loto que de sortir quelque chose de bon de ce parti.

Cette anecdote vous informe du fait qu’il semble y avoir eu des fraudes (ou, si ce n’est des fraudes, des décisions peu transparentes) du moins dans la section de Sassari. Personnellement, je suis dégoutée par le Parti Démocrate et, si Matteo Renzi ne gagne pas (en changeant, on l’espère, pas mal de trucs), je ne le suivrai plus ni de près ni de loin.

P.S.: Hier soir on a eu la nouvelle que sur au moins 128.133 demandes d'inscription reçues par le parti seul 7094 ont été acceptées. Il ne s'agit donc pas d'un cas isolé.

Pour l’instant, je me contente de la citation de Simon & Garfunkel: “Laugh about it, shout about it when you’ve got to choose…anyway you look at it you loose”. Bonne route!



mardi 27 novembre 2012

Une journée à Gênes

Le dernier week-end j’ai passé environ une journée à Gênes: belle occasion pour faire un tour aussi bien le soir que pendant la journée.

Gênes, ancienne république maritime, est une ville que j’affectionne non seulement parce que de là partent de nombreux ferries pour la Sardaigne, mais aussi parce qu’elle a une belle atmosphère, multiculturelle et vivante, et une riche vie culturelle (entre autres, Gênes a donné naissance aux chanteurs-compositeurs italiens Umberto Bindi, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Gino Paoli et, last but not least, Fabrizio de André

Je suis arrivée vers la fin de l’après-midi, sur un train (bien évidemment) en retard, et après une courte pause à l’hôtel (je le conseille: joli, central et pas trop cher) je suis partie en balade malgré un cocktail explosif rhume + asthme déjà bien en place. Mais que voulez vous, l’envie de faire une sortie avec mon frère a été plus forte que la maladie! C'est la fête

On a donc eu le temps de voir la place De Ferrari, une des principales de la ville, occupée par une manifestation des lycéens (une des traditionnelles manifs’ avant Noël en Italie)…

…de faire une promenade le long du port, occupé par une multitude de yachts et de navires de croisière…

…et de voir cette grande sculpture moderne qui indique le Musée Luzzati.

On a aussi pu voir le Dôme San Lorenzo

…le Palazzo Ducale (qui était pendant des siècles le siège des Doges de la république maritime)…

…et même, en toute vitesse, l’installation de l’artiste mexicaine Elina Chauvet “Zapatos Rojos” (qui avait déjà été présentée à El Paso) contre la violence sur les femmes. Pas mal hein pour une soirée?

Le lendemain, on est aussi allé dans un endroit incontournable à Gênes: l’aquarium! Comme vous l’avez déjà vu, j’aime bien les aquariums. Celui-ci est le deuxième plus grand d’Europe (mais malheureusement une partie est actuellement fermée pour rénovation). A part les dauphins, requins et poissons tropicaux (qu’on voit très souvent malgré tout), à l’Aquarium de Gênes on peut voir des étoiles de mer polaires avec des poissons polaires, qui restent très immobiles face à la vitre…

…des étoiles de mer charnues…

…des pingouins, dans un décor qui permet de les observer tant dans l’eau que sur terre…

…et des méduses (mais la salle des méduses était un peu décevante, avec trop peu d’espèces).

En somme, ça vaut la peine d’aller à l’aquarium. Par contre, il y a deux structures annexes où on peut éviter d’aller, à savoir le “Jardin tropical” et la “Biosphère”. Il s’agit de pièces assez petites (trop petites pour que la visite soit satisfaisante), avec de la végétation et des animaux en liberté dont des papillons, des piranhas, des tortues, des colibris…

…et d’autres oiseaux tropicaux.

Si vous faites un tour par là, je vous conseille de passer par une boutique/restaurant qui s’appelle Eataly (il s’agit d’une chaine présente aussi dans d’autres villes italiennes dont Turin, Milan, Rome, aux USA et au Japon). Avec une grande boutique de nourriture d’excellente qualité et en vaste majorité bio se trouvent 4 restaurants, eux aussi d’une qualité haute et en partie bio…le tout, qui plus est, avec un beau panorama sur le vieux port et sur une partie de la ville (dans la photo, remarquez à quel point il faisait beau…)!

Finalement, autre endroit incontournable est la Via del Campo, une rue du vieux centre qui était connue pour les nombreux bordels et à laquelle le chanteur Fabrizio de André avait dédié une célèbre chanson.

Les fans ne peuvent sans doute pas passer à coté des peintures et graffitis qui lui sont dédiés le long de la rue, ni du petit musée Via del Campo 29 Rosso qui est dédié à lui et aux autres compositeurs de Gênes.

En plus en se promenant dans la vieille ville on voit les ruelles caractéristiques de Gênes, les Caróggi, avec leurs maisons très serrées et même des églises coincées au milieu des bâtiments.

Et voilà, après cette journée je suis rentrée en Suisse toute malade Triste mais aussi toute contente de mon tour génois Sourire.

Pour nous quitter, voici la magnifique Via del campo (traduite en français) de Fabrizio de André, qui peint un portrait de la vie de rue dans la vieille Gênes aux accents à la fois locaux et universels. Quoi dire à part qu’il s’agit d’un beau texte, belle musique et voix à tomber par terre!* Bonne route!

Fabrizio de André - Via del Campo

* Et si vous voulez écouter encore plus de musique de l’école génoise, voici quatre belles chansons des artistes mentionnés plus haut!

Umberto Bindi – Il nostro concerto

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Luigi Tenco – Ciao, Amore, ciao

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Gino Paoli – Il cielo in una stanza

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Bruno Lauzi – Amore caro, amore bello

[texte]

vendredi 23 novembre 2012

Arezzo #2

Après quelques jours de conférence, j’ai enfin pu visiter la ville d’Arezzo pendant la journée! Il s’agit d’une ville absolument charmante dont voici quelques images.

Comme dans toutes les villes italiennes, il y a beaucoup d’églises. Les deux principales sont la Cathédrale de San Donato (Duomo) et l’église de St. François. Cette dernière est connue surtout pour les fresques de Piero della Francesca et pour une grande croix en bois qui décore la chapelle où ces fresques se trouvent.

La Cathédrale a une architecture gothique, mais une décoration éclectique: on peut par exemple y trouver une chapelle baroque…

…mais aussi un autel très moderne, qui contraste avec les vitraux sans pour autant être choquant.

La Cathédrale, qui donne sur une belle place où se trouve aussi la mairie…

…est située sur une colline qui domine la ville.

Elle est aussi entourée par un vaste parc…

…depuis lequel on peut admirer la campagne toscane.

En se baladant dans la ville on est entouré par toute sorte de bâtiments, monuments et autres éléments architecturaux anciens qui créent une atmosphère agréable, comme ce clocher…

…ou la très connue Piazza Grande. Je ne vais pas détailler l’histoire de tous les bâtiments qui entourent la place; juste pour l’anecdote, la place un des lieux où le film “La vie est belle” a été tourné!

Finalement, comme promis, voici deux images de boutiques. Ce qui surprend est l’apparence des boutiques, qui semblent dessinées tant elles correspondent aux attentes et à l’imaginaire collectif attaché à l’Italie centrale en particulier et à la Toscane en particulier.

Si vous allez à Arezzo, n’oubliez pas de faire une halte au restaurant “Il Chioschetto”: c’est très central et on y mange vraiment bien (cuisine locale savoureuse et légère) pour un prix correct…tout en admirant les œuvres de l’artiste Lucio Gatteschi.

Pour nous quitter, voici encore une chanson de l’artiste toscane Gianna Nannini (vous l’aurez compris, je l’aime bien!), “Una luce”. Bonne route!

Gianna Nannini – Una luce

mercredi 21 novembre 2012

Arezzo #1

Depuis deux jours je suis à Arezzo, jolie ville de 100.000 habitants au cœur de la Toscane où se tient le premier Forum “Environnement Santé et Développement”, avec une section “eau” que je suis venue écouter (et qui se révèle très intéressante pour l’instant).

Puisqu’un forum médical bien plus grand (le plus grand du pays, apparemment!) a lieu en même temps, l’endroit où ont lieu les conférences ressemble à une grande foire de la santé, avec tout plein de stand qui vont de l’écologie…

…à l’apprentissage de l’usage d’un défibrillateur….

…et bien sûr un peu de green-washing pour certaines entreprises (dans la photo, le stand de Siemens).

Pour l’instant, je n’ai vu le soleil que tôt le matin….

…et je n’ai pu visiter la ville que la nuit, mais ce que j’ai vu est bien beau: une vieille ville bien conservée et très vivante, avec des anciens palais, beaucoup d’églises (ce n’est guère étonnant en Italie) et des magnifiques magasins.

L’entrée à la vieille ville se fait par la porte de Saint Lorentino, sous laquelle se trouve une reproduction de la fameuse Chimère d’Arezzo.

Ici, voici l’église de la Santissima Annunziata, avec une petite place devant la façade. Apparemment, l’intérieur mériterait d’être visité mais bien évidemment elle est fermée pendant la nuit…

Un autre coin sympa est la "”Badia delle sante Flora e Lucilla”, qui donne sur une place plutôt grande:

Bien qu’elle contienne un crucifix très ancien et imposant et de nombreux tableaux, la chose qui m’a frappée le plus est cette petite niche bleue dédiée au Christ:

A part ces quelques monuments, la ville vaudrait le détour rien que pour ses boutiques: toutes sont extrêmement soignées et décorées, et donnent l’impression de se balader dans une autre époque (des photos suivront).

Et finalement, comment ne pas mentionner l’accent toscan qui m’entoure: j’adore! Pour nous quitter donc, faisons honneur à une artiste toscane, la superbe Gianna Nannini, avec sa chanson “Profumo” (avec traduction en français!). Bonne route!

dimanche 4 novembre 2012

De la bonne musique: ZZ Top – La futura

Finalement un dimanche de repos! Je suis donc allée me détendre aux thermes d’Yverdon-les-Bains, une station  proche (30 minutes de train) et assez chouette, même si entièrement textile (y compris dans saunas et hammams, ce qui peut être embêtant). J’ai donc pris le train et j’ai profité du trajet pour écouter un peu de musique.

De nos jours c’est bien difficile de trouver de la bonne musique, mais fort  heureusement elle n’a pas complètement disparu. Il y a quelques temps, je me baladais sur le site de Rolling Stone, et c’est que j’ai déniché le nouvel album des ZZ Top, “La futura”.

Les ZZ Top, groupe rock du Texas, existent depuis la fin des années 1960 et “La futura” est leur 15ème album… mais aussi le premier de leurs albums que j’écoute! Ceci est doublement dommage: d’un côté, puisque selon Wikipédia ils sont “among the most popular rock groups, having sold more than 50 million albums worldwide, half of this in the United States alone” (mais bon, à présent je les ai découverts donc mon ignorance est résolue!); et de l’autre côté parce que cet été ils étaient en concert tout près d’ici, comme l’atteste cette photo prise à Saint Jullien en Genevois…et bien évidemment du coup j’ai loupé le concert!

ZZ Top Concert, à Saint Julien en Genevois le 29 juillet 2012. Photo prise par MABattesti, licence CC by-sa

“La futura” nous propose une série de morceaux de pure rock. Ce qui frappe dans cet album, c’est la qualité des chansons que, tant pour les textes que par la musique, se proposent comme des classiques du genre. En effet, il ne s’agit pas d’une musique révolutionnaire…mais si vous aimez le rock et blues rock des années 1970, 1980  et partiellement 1990 vous allez adorer!

Les thèmes des chansons ne sont pas extrêmement variés…mais les textes épurés sur drogue, alcool et filles sont des evergreens et ils assurent une atmosphère “sex, drug & rock’n roll”. Les musiques sont richement travaillées: les chansons varient du rock dur et pur de Consumption aux accents blues de Over you. Toutes les chansons sans exception mettent en valeur la belle voix grave du chanteur Billy Gibbons, qu’on ne se lasse pas d’écouter…et elles envoient un son puissant et énergique.

Ca vaut donc la peine de parcourir les titres de “La futura”, pourquoi pas en commençant par un des morceaux les plus entraînants de l’album, Fliyn’ High. Bonne route!

ZZ Top – Flyin’ High

dimanche 28 octobre 2012

Le mec de la tombe d’à côté

Le froid est arrivé (ou mieux, il est de retour). Vues les conditions météo difficiles et l’avalanche de travail (l’overbooking continue!), j’ai renoncé à tous les projets de balade et je suis en train de terminer un week-end casanier. Si vous comme moi restez à la maison, rien de mieux qu’un bon bouquin. Aujourd’hui je vous suggère un roman romantique qui nous vient de Suède:

 

Katarina Mazetti nous plonge dans l’histoire de Désirée, une bibliothécaire citadine, veuve et cultivée, et de Benny, un agriculteur vivant à la campagne, célibataire et qui a interrompu ses études pour s’occuper de la ferme familiale.

Ces deux personnages n’ont rien en commun. Pas de rapprochement possible, donc, si ce n’est pas les hasards de la vie – ou plutôt, dans ce cas, de la mort!

C’est en effet au cimetière que ces deux voisins de tombe se rencontrent (tombe du défunt mari pour elle, et des parents disparus pour lui). Si au début ils se jettent des regards en coin et se détestent par la même occasion, se trouvant réciproquement très (trop) bizarres, les deux commencent à fantasmer sur leurs vies réciproques, et finissent par se parler et même se revoir au delà du cimetière.

C’est le coup de foudre. Une passion violente, physique, qui les emporte et qui semble effacer les différences et les préjugés qui opposaient Désirée et Benny…on croise donc les doigts pour un final heureux…
….Mais petit à petit les oppositions réapparaissent. Plus l’histoire avance, plus les différences de gout, d’opinion, de comportement deviennent insurmontables. Nos héros finissent par se séparer, mais reconnaissent qu’un lien unique continue de les unir…

Dans un style agréable et fluide, l’auteur propose une histoire classique, et en même temps très actuelle. La narration oppose le point de vue des deux protagonistes, raconté à la première personne. On se rend aussi compte “en direct” de leurs espoirs, de leurs frustrations, de leurs joies. Même si le lecteur a envie d’y croire, les malentendus se construisent sous ses yeux…et on voit comme des “prises de tête” plutôt bêtes finissent par devenir rapidement des tragédies nationales, qui mettent sérieusement en danger (et font, au final, capoter) celle qui aurait pu être une belle et longue histoire d’amour.

J’ai vraiment bien aimé ce bouquin, non seulement parce qu’il est bien écrit et très prenant, mais aussi parce qu’il fait réfléchir aux barrières et limites mentales qu’on se créé tout seul et qui souvent empêchent d’atteindre le bonheur.

En voici deux extraits, le premier écrit par Désirée, et le deuxième par Benny.

[Désirée] “J’eus le sentiment de me trouver au milieu du rêve de quelqu’un d’autre. Quelqu’un en train de piéger un séduisant-propriétaire-foncier-avec-vingt-quatre-vaches-laitières. Plus le recrutement. Sauf que moi, je n’avais rien demandé de tel, je m’étais plutôt réconciliée avec l’idée de rester vieille fille, à la rigueur avec un chat. Et un amant par petites doses pour maintenir les hormones à un niveau stable.
C’était en quelque sorte too much, comme disait toujours Märta. E tout cas, vingt-quatre de trop. Mais, je ne le dis pas. Il en était tellement fier.
Ensuite ça a évidemment fait des histoires quand j’ai eu envie de rentrer chez moi. J’avais accumulé  exactement la quantité de broderies au point de croix et de procédés de fumure que je pouvais supporter en un jour et une nuit. J’avais besoin de chouchouter mon châssis durement éprouvé dans un bain chaud, de lire Dagens Nyheter, d’écouter un peu de Boccherini, de boire une tisane et de me coucher dans des draps blancs et propres. J’avais besoin de réfléchir. Mais avant que j’aie eu le temps d’exprimer tout cela d’une façon aimable, Benny a sorti du congélateur un kilo de viande hachée qu’il m’a lancée en disant, tout excité, que ça nous ferait le diner – on pourrait peut-être faire des boulettes de viande? Mon regard alla de lui au bloc congelé, puis à lui de nouveau. Je dis un truc tiré par les cheveux comme quoi je me trouvais sur le coup d’un choc des cultures et qu’il fallait me ramener dans mon milieu habituel un petit moment.” (pp. 87-88)

[Benny] “Parfois j’ai l’impression que je suis ne train d’apprendre son corps par cœur, comme si j’avais peur qu’il disparaisse. Je connais ses creux sous les clavicules, ses orteils droits, le grain de beauté sous son sein gauche et le duvet blanc sur ses avant-bras. Si on jouait à colin-maillard, je ne me tromperais jamais, à condition qu’elle soit nue. Je crois que je la reconnaitrais rien qu’à la manière dont son nez forme un angle qui pointe en l’air. C’est assez marrant, elle se trouve tout à fait quelconque. Moi, j’ignore totalement si elle est belle ou laide, ça n’a aucun intérêt, pourvu qu’elle reste comme elle est.
Ce soir-là, elle n’a pas dit un mot. Je ne savais pas si je pouvais commencer à lui faire l’amour, en général elle montre clairement quand c’est le moment. Puis elle a poussé un long soupir, m’a repoussé sur le dos, a pris mes mains baladeuses et les a croisées sur ma poitrine. Puis elle s’est mise à jouer justement à colin-maillard avec moi, toujours sans dire un mot. (…) Elle ne m’avait jamais touché comme ça auparavant – et il n’était pas question de zones érogènes. En tout cas pas pendant un long moment. Je crois que j’étais au bord des larmes. Et je sais qu’elle pleurait. Ses larmes tombaient sur ma main mais quand j’ai essayé de dire quelque chose, elle a posé un doigt sur ma bouche.
- Chut, j’essaie ma vie! a-t-elle dit. Je ne sais pas ce qu’elle voulait dire, mais à ce moment-là, ça paraissait évident, comme ça arrive parfois dans les rêves.” (pp. 135-137)

Maintenant que je vous ai (peut être) convaincus de courir à la Fnac (ou chez Payot, ou à la bibliothèque) vous procurer le bouquin Rire  gorge dploye, quittons nous avec une belle chanson qui résume bien le livre, “Fotoromanza” de l’italienne Gianna Nannini. Bonne route!

Gianna Nannini – Fotoromanza

samedi 20 octobre 2012

Comment prendre le Seretide?

Quelques jours en arrière ce blog a dépassé les 10’300 visites. A part mes lecteurs fidèles (merci! Sourire) qui se manifestent ici-même, sur Facebook, par mail et en live quand ils le peuvent, beaucoup de personnes viennent ici via Google en effectuant des recherches variées. Parmi ces recherches, une revient fréquemment: “comment prend-on le Seretide?”. J’ai parlé de la Seretide quelques temps en arrière parce que c’est un médicament que je prend deux fois par jour contre l’asthme, mais je n’ai jamais décrit comment la prendre. Or, puisque apparemment il n’y a pas beaucoup d’informations en français sur le sujet, j’ai décidé d’y dédier un petit post.

Le Seretide est un médicament contre l’asthme de la maison pharmaceutique GlaxoSmithKline. Il est composé par un gluco-corticoïde (le proprionate de fluticasone), qui diminue les réactions inflammatoires dans le système respiratoire, et par un beta-2 antagoniste (le xinofate de salméterol) qui permet de relâcher la musculature lisse et ainsi dilate les bronches permettant un passage de l’air plus aisé. Il a donc une action immédiate pour améliorer la respiration et une action à long terme pour prévenir et contrôler l’inflammation. C’est le traitement de base de l’asthme, qu’il faut prendre tous les jours et avec régularité pour éviter (ou du moins réduire) le risque de crises et stabiliser la maladie.

Après cette introduction, voyons comment on prend ce traitement. Le Seretide existe en plusieurs dosages, qui unissent une quantité fixe de salméterol avec des dosages variables de fluticasone. Les modalités d’administration sont l’aérosol et l’inhalateur de poudre (diskus)

Je ne vais pas parler longuement des aérosols parce que je n’aime pas trop cette méthode. En effet l’aérosol requiert une synchronisation entre le mouvement de pression (pour faire sortir le gaz avec le médicament) et l’inhalation, ce qui est parfois difficile à réaliser. En outre ce mouvement requiert une certaine concentration, et c’est embêtant de se concentrer le matin au réveil ou le soir juste avant d’aller au lit…et en plus que la prise du médicament devient tout de suite bien plus “sérieuse” et du coup on se rappelle tout le temps qu’on est malades.  En tout cas, si jamais vous prenez des aérosols, pour leur l’utilisation vous pouvez regarder ici
 
Donc, comme vous l’avez compris, je préfère grandement le diskus (inhalateur de poudre)…même si je garde quelques aérosols pour d’autres médicaments que je ne prend pas fréquemment, notamment le Ventolin. Le diskus de Seretide se présente comme un disque violet en plastique, avec une petite cavité sur le côté Le mécanisme interne peut être vu ici


En haut, un compteur permet de savoir combien de produit (et donc d’inhalations) restent dans le diskus…ce qui est bien pratique pour aller le chercher à temps à la pharmacie et ne jamais en manquer! Par exemple, dans mon diskus il reste 37 prises, donc dans environ deux semaines il faut que j’en prenne un nouveau.
Quand vous ouvrez le diskus (point 2 ci-dessous), il va ressembler à ça:



L’ouverture sur laquelle poser la bouche est celle à la gauche de l’image; le bout de plastique qu’il faut faire glisser est celui sur la droite.
Pour prendre le Seretide avec le diskus, il faut:
  1. contrôler sur le compteur qu’il y a encore du produit dans le diskus;
  2. ouvrir le diskus, en le tenant et en le tournant en même temps (presser sur la cavité et tourner);
  3. faire glisser le bout de plastique, ce qui permet de mettre une dose de produit à disposition dans l’ouverture (ceci va aussi diminuer le nombre affiché dans le compteur);
  4. expirer profondément;
  5. poser la bouche sur l’ouverture du diskus et inspirer profondément par la bouche: une poussière fine va passer au travers de votre bouche et rentrer dans vos bronches;
  6. retenir la respiration pour 10 secondes ou autant que possible;
  7. expirer, puis reprendre à respirer normalement;
  8. fermer le diskus en le tournant.
Voici une démonstration vidéo:
Normalement, vous devriez être capables de savoir si vous avez bien pris le produit parce qu’une espèce de saveur douçâtre reste souvent au fond de votre gorge après la prise.
Maintenant que vous êtres des pros du diskus Clignement d'il quittons nous avec une belle découverte de cette année, le groupe Divine Fits (dont l’album mérite d’être écouté) et leur très belle “My Love is Real”. Bonne route!
Divine Fits – My Love is Real

lundi 15 octobre 2012

Si on n’a pas un ancien magnétoscope…

Si on n’a pas un ancien magnétoscope, enfui à la cave au milieu de vieux cartons, ni un nouvel enregistreur DVD tout juste sorti de la boutique, mais qu’on a quand même la malchance d’avoir à louper notre émission préférée, désormais en Suisse on a un moyen efficace et gratuit de la revoir. 

Toutes les options ne sont pas forcément aisées à mettre en pratique. On peut demander à quelqu’un d’enregistrer avec une caméra, en style “film piraté au cinéma” (mais il faut encore avoir une bonne caméra). On pourrait aussi se débrouiller sur l’ordinateur avec un logiciel de capture d’écran pour le streaming (dommage que les gratuits soient plutôt piètres et que les versions d’essai des payants n’enregistrent que  quelques minutes). Face à ce manque de solutions – et n’ayant toujours pas de magnétoscope – je me suis tournée vers le net et j’ai découvert que…le logiciel – portail Zattoo offre l’enregistrement illimité des émissions sur les chaines qu’il diffuse, et tout cela gratuitement: c’est la fonction Zattoo Recall! 

Pour utiliser Zattoo, il suffit de créer un profil avec son e-mail et un mot de passe. Par la suite, une fois connectés, on peut voir n’importe quelle chaine en directe, il suffit de cliquer sur le non de la chaine. 


Grâce au guide on peut aussi voir les programmations des différentes chaines:



Une fois qu’on a repéré (à l’avance) une émission qui nous intéresse, il suffit de cliquer sur “save” et elle va être enregistrée: dès qu’elle sera terminée en direct, on la retrouvera dans l’onglet “enregistrement” de la page d’accueil. Pas mal!



Seul problème: il faut aimer regarder la télé sur l’écran de l’ordinateur, ou avoir un câble pour connecter l’ordinateur à l’écran de la télé, car Zattoo ne permet pas encore d’exporter les enregistrements. En plus, ils sont disponibles seulement pour un temps limité avec la version gratuite – mais pour un temps illimité avec un abonnement HiQ. Ca peut être embêtant, cependant pour un service gratuit c’est déjà exceptionnel! 

Sur cela, quittons nous avec une chanson qui parle de vidéos, l’indémodable “Video killed the radio star” des The Buggles. Bons enregistrements et bonne route!

The Buggles – Video Killed the radio star